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Ogni domenica 10mila a Messa

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8146368691_229892a999A Lagos, la capitale della Nigeria, ogni domenica nella Chiesa di Cristo Re si celebrano sei messe che attirano circa diecimila fedeli. Significa che in media a ogni messa partecipano più di 1500 cattolici nigeriani. A incominciare dalla prima messa messa della giornata che, come scriveva qualche giorno fa Adam Nossiter, corrispondente da Lagos per il New York Times, già alle 6 del matttino era piena zeppa di fedeli.

Il fervore cattolico da queste parti è quasi palpabile. Racconta Nossiter che in un sabato qualunque del mese scorso alla Chiesa di Cristo Re c'erano stati centodue battesimi. Una passione tale per il cattolicesimo in Nigeria che il parroco di questa chiesa, Ikenna Ikechi, ha in mente di costruire accanto alla chiesa un grande centro sociale su piani multipli per accomodare le necessità dei fedeli il cui numero è in costante crescita.

Pope1-360x225Il Times prende l'esempio della Chiesa di Cristo Re per raccontare la realtà del cattolicesimo in Africa, alla luce di voci insistenti che il prossimo Papa potrebbe venire dal continente africano. Il quotidiano di New York fornisce alcuni dati interessanti su cui riflettere: il 16 per cento della popolazione cattolica mondiale vive in Africa. Fra il 2005 e il 2010 la crescita dei cattolici nel Continente Nero è stato quasi del 21 per cento. Mentre il numero di preti in Europa e Nord America è in costante diminuzione in Africa negli ultimi cinque anni sono aumentati del 16 per cento. Non solo: le richieste di candidati a entrare in seminario sono altissime e un numero sempre più alto di preti africani ora vengono mandati all'estero, specialmente in paesi che in passato avevano colonizzato parti del continente africano.

A differenza di quanto avviene in Europa la Chiesa Cattolica in Africa riesce ad attirare un vasto numero di giovani, fedeli intorno ai venti o trent'anni che spesso corrono in chiesa non appena finito il turno di lavoro.

1329952409-nigerians-attend-church-on-ash-wednesday--abuja_1070284"Molti giovani come me vengono qui dopo il lavoro perchè trovano pace e serenità", racconta al Times Chinedu Okani, un ingegnere di 29 anni che va spesso a pregare alla Chiesa dell'Assunzione, in un quartiere di Lagos chiamato Falomo. Ma Okani aggiunge una spiegazione che sorprende: i giovani nigeriani sono attirati dalla chiesa perchè è un organismo che funziona in una società caotica dove molte cose non funzionano. Per esempio spesso la corrente elettrica va a momenti alterni e la polizia è spesso corrotta e insensibile alle necessità della gente.

"Il sistema dei sussidi sociali per esempio non funziona", spiega Okani, "e il modo per sopperire a questa mancanza è contare sulla famiglia e sulla chiesa". Questa è una realtà importante in un paese come la Nigeria dove circa l'80 per cento della popolazione vive sotto il livello di povertà.

La Chiesa di Cristo Re per esempio è fornita di una generatore autonomo e per molta gente questo è l'unico luogo illuminato dove possono venire a leggere o a riunirsi. "E' un'impresa vivere in Nigeria", spiega Padre Ikechi. "Non possiamo contare sul governo per l'acqua, l'elettricità o le forze di sicurezza. Tutto quello che serve bisogna procurarselo da soli".

Catholic-Bishops-of-NigeriaPiù che di vera e propria fede cattolica dunque bisogna parlare di necessità. La Chiesa sopperisce a bisogni quotidiani ma le cose sono destinate a cambiare a mano a mano che si sviluppano le strutture e la società africana.

E' quanto osserva Padre Thomas Reese, uno studioso di temi cattolici presso il Centro Teologico Woodstock della Georgetown University, a Washington.  "Quando la gente dice che l'Africa è il futuro io rispondo che pensavo fosse il passato. "In Africa si osserva una ripetizione di quanto avvenne in Europa secoli fa. Che cosa succederà quando tutti avranno la televisione e le modernità?".

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Nigeria1Questo rischio per il momento non c'è perchè la modernità in Africa è ancora lontana. "L'intero sistema di governo è al collasso", dichiara il vescovo Matthew Hassan Kukah che il New York Times ha contattato a Sokoto, nella parte nord-occidentale della Nigeria. "La Chiesa è l'unica forza morale che ci rimane. Offre servizi sociali, scuole, medicine. Parlare di Dio in Africa e un modo per sottolineare il fallimento del sistema economico, sociale e politico".

La situazione in Nigeria è simile in altre parti del continente. In Congo per esempio il numero di cattolici è triplicato negli ultimi trentacinque anni. "Abbiamo autorità morale", dice il vescovo congolese Bernard-Emmanuel Kasanda. "E' questo che spinge la gente verso la Chiesa Cattolica".

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